ESSERE PRESENTI ALLA NASCITA

Un tempo la presenza di un’altra persona al momento del parto non era neppure presa in considerazione. Al massimo era tollerato che il futuro papà stesse fuori dalla porta e che fosse informato di tanto in tanto sull’andamento o sulla conclusione dell’evento.

Da tale esclusione si è poi passati quasi all’obbligo di partecipare, tanto che se una coppia non sceglie di vivere insieme questo momento, deve giustificarsi.
Ritengo assurda questa situazione e penso che entrambi i genitori debbano avere il tempo per riflettere sul tipo di scelta; trovo inoltre importante che, in caso di discordanza fra i due, sia rispettata la decisione della donna. È vero che per l’uomo si tratta di assistere alla nascita del proprio figlio, ma non bisogna dimenticare che si tratta anche di assistere al travaglio e parto della propria compagna. La situazione emotiva della donna è fondamentale per un buon parto. Potrebbero esserci momenti in cui lei ha bisogno di solitudine e deve poter esprimere serenamente questa sua necessità.
Quando la presenza di qualcuno è richiesta, allora per questa persona si presenta la domanda: cosa fare? Cosa non fare?
(da: Dall’epidurale alla meditazione. Una Via per ritrovare il sacro della nascita. Beatrice Benfenati)

Ne parliamo ad ASIA Venerdì 3 Ottobre dalle 17,30 alle 19,30 durante il corso di yoga in gravidanza

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